Probiotici, cosa sono e come utilizzarli

Probiotici, cosa sono e come utilizzarli

Probiotici, cosa sono e come utilizzarli

l termine "probiotico" ha un'etimologia greca e deriva dai due vocaboli: "pro" che significa "a favore" e "bios" che significa "vita", a conferma del fatto che i probiotici svolgono vantaggiose funzioni appunto per il benessere dell'organismo.

Si tratta di sostanze prodotte per favorire la crescita di un altro essere vivente allo scopo di migliorare la sua salute potenziandone le risorse fisiologiche e prevenendo eventuali disturbi.

Indice:

Che cosa sono i probiotici?

I probiotici sono dei microrganismi vivi, quasi sempre appartenenti alla categoria lieviti o batteri, che si trovano normalmente sulle pareti dell'apparato gastro-intestinale in elevatissimi quantitativi (molti miliardi di esemplari) e che costituiscono il microbioma intestinale.

Questi microbi vivono in simbiosi con l'organismo ospitante (il corpo umano), rendendo possibile un rapporto di mutuo vantaggio: l'ospite infatti mette a disposizione un substrato ricco di nutrienti introdotti con la dieta, mentre i probiotici contribuiscono alla buona salute del canale digestivo.

Il microbioma, formato appunto dall'insieme di varie specie di probiotici, svolge importanti funzioni metaboliche strutturali e protettive nei confronti dell'intestino e quindi dell'intero organismo, tra cui:

  • produzione di vitamine;
  • controllo sui processi fermentativi;
  • assorbimento dei minerali;
  • stimolazione del sistema immunitario.

Le specie batteriche maggiormente rappresentative sono Streptococcus e Bifidusbacterium, mentre tre quelle fungine vi sono Aspergillus, Saccaromyces e Penicillium.

La composizione del microbioma è estremamente soggettiva poiché si diversifica da individuo a individuo in base a diversi fattori sia esogeni (come l'alimentazione) sia endogeni (come la replicazione interna dei moctotganismi).

I probiotici non devono essere confusi con i prebiotici, che sono sostanze alimentari indigeribili appartenenti alla classe degli oligosaccaridi, che stimolano l'accrescimento dei batteri presenti nella microflora intestinale.

Per essere tale, un probiotico deve possedere le seguenti caratteristiche:

  • essere in grado di superare l'ambiente gastrico fortemente acido;

  • arrivare all'intestino in condizioni di vitalità e funzionalità;

  • essere in grado di aderire stabilmente alla mucosa intestinale;

  • avere la capacità di colonizzare le pareti dell'intestino riproducendosi abbondantemente;

  • non presentare controindicazioni né effetti collaterali;

  • vivere stabilmente nell'intestino.

Il principale ruolo di questi microbi è di mantenere in equilibrio la microflora intestinale e di conseguenza di stimolare il sistema immunitario per contrastare gli attacchi dei germi patogeni.

Probiotici, cosa sono e come utilizzarli


Secondo le più recenti linee-guida esisterebbe un asse intestino-sistema nervoso centrale, per cui le funzioni dei probiotici non sarebbero limitate soltanto al canale alimentare, ma anche alla psiche (tono dell'umore, ritmo circadiano, controllo della sfera psico-emotiva).

Proprietà e benefici dei probiotici

Le proprietà dei probiotici sono le seguenti:

  • colonizzare le pareti intestinali in condizioni fisiologiche;
  • resistere all'azione digestiva;
  • non provocare reazioni nocive;
  • aderire efficacemente agli enterociti;
  • svolgere un'azione antagonista verso i patogeni;
  • svolgere un'azione agonista verso il microbioma;
  • produrre composti antimicrobici;
  • essere bio-compatibili con l'organismo ospitante.

I probiotici normalmente presenti sulle pareti intestinali, che appartengono alle specie Bifidobacteria, Lactobacillus ed Eubacteria, sono in grado di eliminare germi infettanti come Escherichia Coli, Enterococcus, Streptococcus, Staphilococcus, Clostridium, Proteus e Klebsiella.

Le proprietà salutistiche di simili rimedi sono ormai note da molti anni e proprio per questo motivo il loro impiego è consigliato non soltanto in presenza di patologie in atto, ma anche a scopo preventivo.

In presenza di stipsi cronica e refrattaria a qualsiasi trattamento, i probiotici si confermano preziosi alleati per regolarizzare il transito intestinale e produrre feci idratate e facilmente eliminabili.

Essi infatti richiamano acqua dagli spazi interstiziali facendo aumentare il volume del materiale fecale.

Anche il reflusso gastro-esofageo può migliorare notevolmente con trattamento a base di probiotici in quanto essi regolarizzano il pH acido dello stomaco in maniera naturale e senza necessità di ricorrere a farmaci antiacidi.

Particolarmente indicati per i bambini, simili integratori (che non presentano controindicazioni di nessun genere) consentono di migliorare il benessere digestivo, assimilativo e metabolico fin dalla prima infanzia, quando spesso l'apparato intestinale non è ancora perfettamente funzionante.

Uno dei loro principali obiettivi rimane comunque quello di aumentare le difese immunitarie mediante un potenziamento della disponibilità di batteri simbionti, capaci di formare un vero e proprio scudo difensivo a livello delle pareti intestinali.

L'effetto positivo sulla salute umana derivante dall'azione dei probiotici dipende in primo luogo dall'attività inibitoria contro varie specie di patogeni che altrimenti potrebbero diffondersi a tutto il corpo.

Un simile meccanismo d'azione dipende dai seguenti fattori:

  • sottrazione di substrati energetici ai microbi infettanti;
  • acidificazione del pH intestinale (che svolge una potente azione difensiva);
  • diminuzione del pH fecale;
  • produzione di nutrienti utili all'organismo;
  • stimolazione del sistema immunitario.

La candida è una patologia di origine micotica (Candida Albicans) che colpisce prevalentemente soggetti immunodepressi, per i quali un trattamento a base di probiotici può risolvere rapidamente la situazione prevenendo anche eventuali recidive, tenendo conto che questo disturbo mostra un'elevata tendenza a cronicizzare.

Anche la cistite, un'infezione delle basse vie urinarie (IBU), insorge soprattutto se le risposte immunitarie del soggetto non sono adeguate e può essere curata con cicli di fermenti lattici ad alta concentrazione.

Spesso la gastrite, una malattia che si manifesta con pirosi gastrica, alitosi, disappetenza e tendenza a dimagrire (in quanto gli alimenti non vengono assimilati correttamente), si risolve nel giro di poche settimane in seguito alla regolare assunzione di probiotici, associati a una dieta specifica.

In questi casi infatti i microrganismi simbionti entrano in competizione con quelli nocivi sottraendo loro il nutrimento e occupando i possibili siti d'attacco alla parete intestinale.

Il principale agente patogeno delle infezioni gastro-intestinali è Escherichia Coli, un batterio che colonizza facilmente anche l'apparato urinario, provocando disturbi renali.

I rimedi probiotici sono in grado di contrastare la proliferazione di questo patogeno agendo come elementi immunomodulatori.

Quando un paziente soffre di diverticoli enterici spesso presenta disordini dell'alvo caratterizzati dall'alternanza di stitichezza e diarrea, solitamente peggiorati dal rischio di ristagno di materiale fecale a livello delle evaginazioni della parete intestinale.

In condizioni simili i probiotici intervengono acidificando il materiale parzialmente digerito e limitando quindi i processi di fermentazione, responsabili dei disturbi tipici della diverticolosi.

Aerofagia, meteorismo e flatulenza sono disturbi provocati da un'eccessiva putrefazione degli alimenti (soprattutto proteici) digeriti soltanto in parte e che pertanto devono venire a contatto con batteri simbionti del microbioma.

Disturbi del genere, che si manifestano con maggiore frequenza in menopausa quando cioé il metabolismo è rallentato, si attenuano notevolmente assumendo probiotici in associazione con vitamine e minerali.

Quando si verifica un iper-produzione di tossine da parte della flora ostile succede che tutto l'organismo ne risenta, anche a livello della pelle che appare disidratata, poco tonica e tendente alla desquamazione.

Durante l'allattamento, quando l'organismo della puerpera è sottoposto a un notevole stress fisiologico, ma quando nello stesso tempo non è possibile introdurre elementi potenzialmente nocivi per il neonato, i probiotici sono la scelta ideale in quanto forniscono alla neo-mamma tutte le sostanze di cui ha bisogno senza danneggiare il bambino.

Probiotici, cosa sono e come utilizzarli


I principali benefici di questi rimedi sono i seguenti:

  • produrre molecole vantaggiose per l'organismo (come ad esempio gli acidi grassi a corta catena);
  • ripristinare il microbioma dopo terapie con antibiotici;
  • contrastare fenomeni di intolleranza alimentare (come quella al lattosio oppure al glutine);
  • stimolare la produzione di energia a livello mitocondriale;
  • potenziare la sintesi di leucociti (linfociti e macrofagi);
  • combattere la diffusione dei patogeni.

Probiotici: dove si trovano negli alimenti?

I così detti probiotici naturali sono quelli contenuti negli alimenti e che pertanto vengono assunti semplicemente seguendo una dieta bilanciata e varia.

Questi microrganismi, che supportano la microflora intestinale, svolgono un importantissimo ruolo di antagonismo biologico, secondo cui eliminano i patogeni in maniera naturale e definitiva.

I loro tre requisiti sono:

  • resistenza al pH gastrico;
  • salubrità;
  • innocuità.

I probiotici alimentari si distinguono inoltre per la capacità di:

  • eliminare antigeni dannosi;
  • minimizzare episodi di intolleranza (al lattosio e al glutine);
  • potenziare lo sviluppo linfoide (effetto immunostimolante);
  • controllare l'assetto lipidico (soprattutto la colesterolemia);
  • eliminare le intolleranze alimentari.

Gli alimenti contenenti una maggiore concentrazione di probiotici sono appartenenti principalmente ai latticini (latte fermentato, yogurt e kefir), ma anche in alcuni vegetali (crauti, miso, tempeh e tofu).

Quelli a base di soia sono molto vantaggiosi per il metabolismo grazie al loro notevole contenuto di fitosteroli, calcio, fosforo e omega3, sostanze che potenziano l'effetto salutistico dei probiotici.

Anche i cetrioli acidi e l'aceto di sidro sono cibi ricchi di questi principi attivi, così come il té kombucha e alcune selezionate pietanze della cucina Asiatica.

Tutti i prodotti da forno derivati dalla pasta acida contengono elevati quantitativi di probiotici.

Originario del Caucaso, il kefir è la leggendaria bevanda probiotica dal sapore simile allo yogurt, ma molto più fermentato, che si ottiene aggiungendo uno specifico mix di fermenti lattici e lieviti al latte animale oppure vegetale.

Il miso, invece, è una sostanza cremosa dal sapore intermedio tra dolce e salato che deriva dalla fermentazione della soia gialla cotta dopo l'aggiunta di batteri e lieviti.

Sempre derivante da processi fermentativi della soia, il tempeh è un cibo ricchissimo di fibre insolubili contenenti probiotici, ricco di vitamine del gruppo B ed estremamente digeribile (oltre che energetico).

L'introduzione di alimenti probiotici nella dieta deve essere sempre un processo graduale in quanto non tutti gli organismi viventi reagiscono allo stesso modo.

Pertanto è consigliabile incominciare con dosaggi piuttosto bassi da incrementare progressivamente.

In generale svolgono un'azione probiotica quasi tutti gli alimenti fermentati, che pertanto dovrebbero fare parte del regime nutritivo di tutti, a cominciare dalla prima infanzia (ovviamente con dosaggi adeguati alle condizioni individuali).

Grazie alla loro funzione fermentativa, infatti, simili prodotti contribuiscono a incentivare il metabolismo fisiologico del microbioma, rendendolo più efficiente anche in situazioni di criticità.

Lo yogurt, ad esempio, che è senza dubbio il più conosciuto e utilizzato tra tutti i probiotici, si ottiene dalla fermentazione acida del latte con l'aggiunta di Lactobacillus Bulgaricus e Streptococcus Termophilus.

Esso deve pertanto essere parte integrante del menù quotidiano.

Probiotici e controindicazioni

Gli effetti benefici, salutistici e terapeutici dei probiotici sono ormai conosciuti e confermati a livello clinico, tanto che in alcune condizioni patologiche oppure durante lunghe convalescenze essi vengono prescritti come supplemento delle tradizionali cure farmacologiche.

Trattandosi di elementi naturalmente presenti sulla mucosa intestinale, ma che in determinati casi possono diminuire la loro funzionalità, è necessario mantenere adeguata la loro concentrazione.

Non sono note controindicazioni di rilievo a simili rimedi, se non in presenza di malassorbimento, un disturbo caratterizzato da un deficit assimilativo di alcuni elementi.

Questo problema, che è tipico di celiachia e intolleranza al lattosio, può condizionare anche l'assorbimento dei probiotici, che pertanto devono essere assunti in associazione a cerrier specifici.

In alcuni soggetti predisposti si possono verificare alcune forme di intolleranza alimentare che, nei casi più gravi, potrebbero causare vere e proprie allergie, eventi davvero rarissimi.

In pazienti affetti da pancreatite l'impiego di probiotici deve essere attentamente monitorato dal medico poiché un'alterata funzionalità del pancreas esocrino (e quindi un'inadeguata produzione di enzimi digestivi) rappresenta un fattore di criticità.

Per ridurre al minimo i rischi derivanti dall'assunzione dei probiotici sarebbe buona norma identificare preventivamente il ceppo di microrganismi più indicato a livello digestivo, effettuando alcune prove con integratori a basso dosaggio.

Eventuali effetti collaterali provocati da forme di intolleranza sono: meteorismo, flatulenza, tensione addominale e stipsi, reazioni comunque di lieve entità e del tutto transitorie.

Bisogna sempre ricordare che i probiotici sono microrganismi vivi dotati di un eccezionale potere replicativo, pertanto un'eventuale intolleranza si sviluppa rapidamente.

Probiotici, cosa sono e come utilizzarli


Proprio per questo motivo è preferibile assumere preparazioni a basso dosaggio, aumentandone poi gradualmente lo posologia.

Quale integratore di probiotici scegliere?

Gli integratori di probiotici possono essere formulati in polvere, compresse, soluzioni orali e tavolette masticabili: si tratta di prodotti che non richiedono la presentazione di ricetta medica e pertanto venduti liberamente nella farmacie, parafarmacie e negozi specializzati nel benessere dell'organismo.

Per pianificare un programma efficace e risolutivo in caso di utilizzo di simili rimedi di solito è consigliabile incominciare con una terapia d'attacco mediante probiotici in forma liquida, (flaconcini orali), che consentono un rapida assimilazione e che pertanto entrano in circolo con tempestività.

Dopo le prime due settimane, come mantenimento può essere utile proseguire per almeno altre 6 settimane con formulazioni in pastiglie, capsule oppure compresse, che sono in grado di garantire un apporto ben bilanciato di principi attivi anche nel lungo periodo.

Per ottenere risultati soddisfacenti è sempre opportuno seguire uno schema posologico di almeno 2-3 mesi, dato che l'organismo necessita di una durevole supplementazione alla microflora.

Come assumere gli integratori di probiotici?

In generale questi preparati possono essere assunti in qualunque momento della giornata, anche se l'ideale sarebbe utilizzarli a stomaco vuoto e quindi preferibilmente lontano dai pasti.

Durante la digestione, infatti, i processi assimilativi possono subire un rallentamento, responsabile di una parziale inattivazione.

Tuttavia la maggior parte dei prodotti in commercio vengono realizzati con rivestimenti protettivi che permettono di bypassare il pH acido dello stomaco per arrivare integri alla mucosa intestinale.

Pertanto i momenti migliori per assumere i probiotici sono al mattino (almeno 30 minuti prima di fare colazione) e alla sera prima di coricarsi (dopo circa 2 ore dalla cena).

La digestione è sempre un fattore che rallenta l'assorbimento di qualsiasi prodotto che deve passare attraverso la mucosa intestinale, ecco perché anche gli integratori andrebbero usati a stomaco vuoto.

Con un trattamento continuativo di 6-8 settimane si ottiene la ricostituzione completa del microbioma e il potenziamento delle sue funzioni fisiologiche.

È consigliabile ripetere questi cicli almeno due volte all'anno (ai cambi di stagione) e comunque tutte le volte in cui si presenti la necessità di supportare efficacemente l'organismo.

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