Articolo Blog: Curcuma, proprietà e benefici

Curcuma, proprietà e benefici

Curcuma, proprietà e benefici

La curcuma è una spezia naturale originaria dell'Asia, conosciuta da secoli e secoli per le sue straordinarie proprietà. Malgrado non possa essere considerata un vero e proprio farmaco, sempre più studi e statistiche confermano le sue spiccate proprietà curative, depurative e antitumorali.

Indice:

Cos’è la pianta della curcuma?

Il genere curcuma fa parte della famiglia delle Zingiberaceae che include all’incirca un’ottantina di specie, di cui la più conosciuta è la curcuma longa. La pianta della curcuma è un’erbacea perenne, in grado di arrivare sino a 1 metro di altezza: si caratterizza per foglie di grandezze variabili dai 20 ai 45 centimetri, per il picciolo allungato, per le infiorescenze ricche di bratee di colore bianco o violaceo in alto e verde in basso. Queste ultime formano varie tasche, deputate a ospitare i fiori, noti per il colore giallo e per le particolari sfumature arancioni. Per quanto riguarda la radice, si tratta di un rizoma ramificato e al tempo stesso cilindrico: anche in questo caso, il colore, inalterato nel tempo, è il giallo con tendenze all’arancione. Questa è la parte maggiormente impiegata per ciò che concerne la pianta della curcuma. L’aroma della radice è davvero inconfondibile.

In genere, la pianta della curcuma nasce spontanea nelle regioni contraddistinte da un clima tropicale, ad alta piovosità, dove le temperature in media si attestano fra i 20 e i 35 gradi centigradi: la Malesia, l’India e alcune regioni dell’Asia Meridionale sono fulgidi esempi. Va detto poi che le coltivazioni più redditizie di curcuma sono presenti anche in Africa.

Il rizoma di curcuma viene piantato durante la primavera, visto che ha dinanzi a sé la bella stagione per svilupparsi al meglio. Non a caso, con il sopraggiungere dell’inverno, i fiori di questa pianta tendono a scomparire e le foglie diventano secche. Questo è il ciclo di vita della curcuma. In rapporto alla raccolta della curcuma, il periodo ideale coincide proprio con l’irrigidimento delle temperature. Quindi, prima che inizi la primavera e si formino nuovi germogli, è il caso di procedere alla raccolta di questa radice giallo intenso. Per la conservazione, bisogna lasciare essiccare la radice in un ambiente asciutto, leggermente ventilato per un intervallo di tempo grosso modo pari a un mese. La radice può essere triturata con il classico mixer da cucina e la polvere va poi messa in appositi barattoli sigillati, da tenere lontani da fonte di calore e dalla luce. Solo in questo modo, infatti, le proprietà organolettiche della curcuma si conserveranno al meglio.

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Sapore e utilizzo della curcuma

Volatilità. Questo è il sostantivo che forse descrive meglio il sapore della curcuma, ingrediente molto utilizzato nel settore alimentare. Tendenzialmente, la sua funzione colorante conferisce una bella resa visiva a piatti a base di formaggi. Tuttavia, anche i brodi in scatola, la mostarda e lo yogurt, spesso, vengono colorati proprio con la curcuma e con i suoi derivati. Dopo aver fatto bollire le radici, le si lascia essiccare in forni di dimensioni importanti. In seguito, per ottenere quella polvere di colore giallo, utilizzata ad esempio nel pollo al curry e in altri piatti della cucina indiana, le radici vengono schiacciate. Oltre che in aggiunta a vari cibi, la curcuma può essere impiegata come salsa, oltre che, come verrà indicato a breve, come integratore in polvere oppure in compresse.

In sostanza, la curcuma rientra in quegli ingredienti dalla storia secolare, visto che vanta una tradizione importante nella cucina del sud-est asiatico e in quella medio-orientale.

Proprietà della curcuma

Molte delle proprietà della curcuma sono praticamente le stesse dello zenzero: quelle antinfiammatorie, antiossidanti, immunostimolanti e anti-age, volte a combattere l’invecchiamento delle cellule, sono le più rinomate. Diverse evidenze scientifiche mettono in risalto come questa spezia apporti importanti benefici al fegato, visto che contrasterebbe con efficacia lo stress ossidativo, considerato a tutti gli effetti una tra le principali cause di danni epatici, indotti da fattori del calibro di diete poco equilibrate, infezioni virali, assunzione di droghe, abuso di bevande alcoliche e inquinamento ambientale. La curcumina, quindi, fa parte di quelle molecole note per la sua azione protettiva del fegato. Il caso più evidente è quello del cosiddetto fegato grasso, ossia della steatoepatite non alcolica. Questa patologia risulta particolarmente sviluppata fra le persone obese con scarsa tolleranza al glucosio. La curcuma, quindi, disintossica il fegato, agevolando il lavoro di tutta una serie di enzimi che hanno come funzione principale la depurazione epatica. In definitiva, la curcuma sostiene in fegato, dimostrandosi un valido alleato in riferimento ai processi depurativi. Infine, contrasta l’insorgenza del colesterolo cattivo.

Proprietà dimagranti della curcuma

Coloro che hanno accumulato qualche chilo di troppo, soprattutto per scelte alimentari piuttosto azzardate e per uno stile di vita poco incline al movimento, si pongono tutta una serie di interrogativi sulla resa della curcuma. Serve per dimagrire ? Assolutamente sì, a patto che la si abbini a una dieta bilanciata e a un regolare esercizio fisico. La curcuma, infatti, si distingue per un’interessante azione brucia-grassi, visto che invoglia l’organismo a ricorrere ai depositi di grasso con l’intento di agevolarne lo smaltimento. Degna di menzione in rapporto alle proprietà dimagranti della curcuma è la riduzione del senso di appetito: il problema della fame nervosa che, spesso, a cavallo tra un pasto e l’altro, porta a consumare cibi poco salutari (merendine, crackers, biscotti, dolci, patatine), viene risolto alla radice. Assumendo curcuma, infatti, si registra un evidente senso di sazietà, imprescindibile per tenere i valori della glicemia sotto controllo. Ottima poi la funzione drenante, visto che la curcuma favorisce la rimozione dei liquidi in eccesso. Infine, consumata al naturale o anche mediante integratori, la curcuma migliora la digestione e combatte i gonfiori intestinali.

Proprietà curative della curcuma

La curcumina, principio attivo della curcuma, le conferisce importanti proprietà curative ed analgesiche. A fronte di dolori articolari, come artrosi e artrite, ma anche in caso di infiammazione, la curcuma dimostra tutta la sua efficacia. A fronte di punture di insetti, di ferite, di scottature, di malattie della pelle, dermatiti, orticaria, nella medicina indiana si ricorre all’applicazione del rizoma sulla cute. E i risultati a livello topico sono a dir poco incredibili. Merito di un’eccelsa azione cicatrizzante.

Proprietà terapeutiche della curcuma

La medicina ayurvedica, per tradizione, impiega di frequente la curcuma nei suoi trattamenti. Lo stesso dicasi per la medicina tradizionale cinese. Nello specifico, la funzione colagoga risulta davvero interessante, visto che agevola lo svuotamento della colecisti e incrementa l’afflusso di bile all’interno del duodeno, evitando che si formino i calcoli biliari. La funzione coleretica, relativa alla produzione di bile del fegato, dimostra quanto la curcuma sia un importante epatoprotettore, dato che stimola le vie biliari, apportando concreti benefici alla circolazione sanguigna. La spezia dorata, inoltre, evita che le membrane delle cellule dell’organismo vadano incontro a danneggiamenti. Assumere regolarmente la curcuma comporta un rafforzamento del sistema immunitario.

Proprietà antinfiammatorie della curcuma

Diverse evidenze scientifiche, sia cliniche sia sperimentali, sottolineano quanto il principio attivo della curcuma, ossia la curcumina, abbia un ruolo chiave nella cura delle patologie infiammatorie : oltre a quelle reumatoidi, occorre citare l’uveite anteriore cronica, la rettocolite ulcerosa e il morbo di Chron. Si tratta di patologie, caratterizzate da infiammazioni croniche e da decorsi mutevoli. Tuttavia, i pazienti che ne erano affetti hanno tratto importante giovamento dall’assunzione di curcuma.

Curcumina e Alzheimer

Diverse ricerche mettono in evidenza come questa spezia di colore giallo brillante determinerebbe una diminuzione dell’accumulo neuronale della proteina beta amiloide. Il cambiamento istologico sarebbe seguito da un rallentamento dell’iter della malattia. Diversi parametri di natura cognitiva, quindi, migliorerebbero sensibilmente.

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Curcumina e salute cardiovascolare

Il ruolo della curcumina sarebbe rilevante anche in materia di diminuzione dei rischi cardiovascolare. La sua azione protettiva, infatti, deriverebbe dall’inibizione dell’ossidazione delle lipoproteine LDL, conosciute per l’alta aterogenicità. Al momento, i risultati positivi sarebbero connessi esclusivamente a modelli sperimentali. Tuttavia, lo scopo di vari ricercatori potrebbe riguardare negli anni futuri anche i modelli dell’ambito clinico.

Assunzione della curcuma come integratore in compresse e in polvere

Come integratore in compresse, la curcuma riscuote tutta una serie di feedback positivi nel momento in cui occorre contrastare i forti bruciori di stomaco o le infiammazioni intestinali, causate dalla celiachia e più di rado dal morbo di Crohn. In altri casi, questi integratori velocizzano la cicatrizzazione delle piccole ferite e apportano sollievo a fronte di punture di insetti. Infine, sono indicate anche per prevenire il diabete di tipo 2, per combattere gli stati depressivi e per rallentare l’avanzamento del Morbo di Alzheimer.

Per quanto riguarda la versione in polvere, gli integratori a base di curcuma vanno sciolti in un quantitativo d’acqua tiepida o calda attorno al mezzo litro. Per favorire l’assorbimento della polvere di curcuma nell’organismo, la si può accompagnare con una punta di pepe, con la bromelina. Inoltre, la possibilità di aggiungere questo integratore in polvere a cibi come tofu, creme, minestre, yogurt, formaggi freschi, non farà altro che arricchirne il gusto. Zuppe vegetali, risotti, verdure ripiene con cereali o quinoa, patate speziate alla curcuma e succhi di frutta fatti in casa sono i piatti tipici della cucina dell’Asia Meridionale, dove questa spezia si rivela l’ingrediente base.

Sempre nel Sud-Est Asiatico, il golden milk è fra le bevande che più vanno per la maggiore. Si tratta di una bevanda a base di latte di mandorle, acqua, due cucchiai di curcuma, un pizzico di pepe nero e po’ di miele. Perché non provare questa opzione nel pomeriggio?

Gli integratori a base di curcuma vanno per la maggiore non solo fra coloro che mirano a perdere qualche chilo di troppo, visto che limita i picchi glicemici, e che sono alla ricerca della silhouette migliore. Anche chi desidera essere maggiormente produttivo sul posto di lavoro tende a farne scorta. Il motivo? La curcumina favorisce la concentrazione nei lavori di tipo intellettuale. Inoltre, apporta miglioramenti concreti all’umore.

Occorre poi mettere in evidenza come soprattutto negli ultimi anni siano state messe in commercio versioni brevettate di integratori a base di curcuma: la coniugazione della curcumina con altre molecole comporta infatti un assorbimento più immediato da parte dell’organismo.

Caso particolare è poi quello della radice di curcuma: ne bastano 5 grammi da far bollire in una tazza contenente acqua per un lasso di tempo attorno ai 3 minuti. Dopo aver mescolato accuratamente, si potrà bere l’intruglio. Un cucchiaino di miele o di succo di limone renderanno più gradevole il sapore di questa tisana naturale.

Come assumere la curcuma?

Idealmente, è bene assumere due compresse al giorno a stomaco pieno, preferibilmente prima dei pasti principali della giornata, deglutendole con un bicchiere abbondante d’acqua. Per quanto riguarda la versione in polvere della curcuma, la dose ideale corrisponde ad appena due cucchiaini da versare a cottura ultimata. In questo modo, le reali proprietà della pianta verranno preservate al meglio.

In riferimento alla tisana naturale, non occorre mai esagerare. Un ciclo di 15 giorni, seguito da un break di 15 giorni e dall’avvio di un nuovo ciclo. Per le dosi ideali, però, è il caso di lasciarsi consigliare dal farmacista di fiducia. Lo stesso dicasi per le modalità di preparazione, visto che tutto dipende dalle condizioni di salute del diretto interessato.

A prescindere dalla versione, l’emivita post somministrazione orale varia dalle 2 alle 8 ore; ragion per cui, può essere una scelta saggia optare per dosi multiple con quantitativi ridotti nel corso dell’arco della giornata. In termini di quantitativi, si va di fatto dai 400 agli 800 milligrammi giornalieri, da assumere per 2 o al massimo 3 volte al giorno.

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Curcuma ed effetti collaterali

Trattandosi di una spezia naturale, l’attenzione ai dosaggi si rivela sempre di fondamentale importanza: non bisogna mai esagerare con i quantitativi. Farlo, infatti, può arrecare svariati malesseri alla salute dell’organismo. D’altronde, una regola ferrea in qualsiasi regime dietetico ruota attorno alla variazione dei cibi. E in quest’ottica, le spezie non costituiscono di certo un’eccezione. L’assunzione di curcuma viene altamente sconsigliata alle persone che soffrono di calcoli biliari, dato che finirebbe per forza di cose nel sovraccaricare i rendi. Anche gli individui con disturbi emofili e le donne in gravidanza o in stato di allattamento al seno farebbero bene a non consumare questa spezia sia nella sua versione pura sia sotto forma di integratori. Quantitativi in eccesso, in genere, portano nausea, diarrea, gastrite e ipertransaminasemia transiente. Lo stesso dicasi per coloro risultano ipersensibili al principio attivo.

Curiosità sulla curcuma

Nota anche come zafferano delle Indie, la curcuma, se appesa al collo delle ragazze, indica la promessa matrimoniale. Per curare la tosse persistente, specie durante la stagione invernale, la curcuma viene spesso aggiunta al miele: si parla di miele d’oro, caratterizzato da un sapore davvero delicato. In commercio, a tal proposito, si trovano anche caramelle antinfiammatorie alla curcuma.

Talvolta, la curcuma viene impiegata anche nei centri estetici, perché risulta un ingrediente di bellezza utilizzato nelle maschere per il viso e per i massaggi antidolorifici.

La curcuma prodotta in certe aree dell’Asia si rivela di qualità davvero scadente: lo si nota soprattutto nel settore tessile. La polvere giallo ocra della curcuma, se combinata con il Sudan, un colorante tossico, dà luogo a un giallo intenso che vivacizza i tessuti. Purtroppo, dopo pochi lavaggi, la stoffa tende a sbiadirsi. Questa curcuma falsa risulta altamente cancerogena, tanto è vero, che grazie a diversi test, è stata riscontrata una forte concentrazione di polvere di cromato di piombo, altro colorante tossico, che in passato ha dato luogo alla contaminazione di numerose partite di curry.

In definitiva, insieme alla cannella, al peperoncino e ovviamente allo zenzero, la curcuma viene considerata a tutti gli effetti una spezia della salute.

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